Il PUGNO DIRETTO è uno dei colpi fondamentali ed è necessario imparare la sua esecuzione per potersi difendere efficacemente in caso di aggressione; a seconda della necessità può essere usato come colpo singolo o concatenato con altri, in funzione dell’obiettivo prefissato (stordire, bloccare un blitz inaspettato, un tentativo di presa…) ma anche del peso dell’aggressore, dell’aggredito e di tutte le variabili più o meno prevedibili di un conflitto.
Esecuzione del diretto sinistro: dalla GUARDIA BASE (vedi “Le tre guardie”) bisogna effettuare una spinta del piede a terra (corrispondente al pugno da tirare) con rotazione interna e facendo perno sull’avampiede, si deve poi stendere la gamba senza però farlo mai completamente, al fine di trasmettere la forza all’anca, quindi effettuare con il busto una rotazione sul suo asse, che spinge la spalla e che a sua volta proietta in avanti il braccio, il quale effettua una rotazione su se stesso e verso l’interno, al fine di imprimere una forza maggiore; a questo punto il braccio si deve bloccare poco prima della sua distensione completa, il dorso del braccio e della mano devono essere in linea e rivolti verso l’alto, la mano va chiusa e con il pollice stretto sotto il dito indice e il medio a dare compattezza al pugno; questo deve essere leggermente rivolto verso l’esterno, in modo tale da avere radio e ulna in linea con le nocche dell’indice e del medio, con le quali bisogna colpire, sempre sulla linea mediana e longitudinale dell’avversario. Il diretto destro va tirato utilizzando gli stessi principi, ma applicati alla parte opposta del corpo. La tecnica eseguita in questo modo fa sì che si ottimizzi il risultato e che il pericolo di subire traumi da impatto sia limitato al massimo.
Il diretto, sinistro o destro che sia, va utilizzato quando siamo ad una distanza media dall’avversario; invece se ci si trova a corta distanza si può optare per colpire con un PUGNO DIRETTO CORTO: la tecnica va eseguita come la precedente, ma la spalla spinge in modo più moderato il braccio, il quale rimane piegato con il gomito verso il basso perché si distende poco, non ruota su se stesso per via della breve distanza che ci separa dall’aggressore, ma colpisce sempre con le prime due nocche. Questa è una variante di quella precedente ed essendo meno potente è necessaria l’esecuzione concatenata di più tecniche.